Sul valico del Millennio. Poesie inedite (1998-2010) di Fiaschitello Vincenzo - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Sul valico del Millennio. Poesie inedite (1998-2010)

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Il pensiero poetico ha un suo procedere e un suo linguaggio che si sprofonda nell'abisso di ogni parola, in quella oscurità misteriosa che risveglia in noi emozioni e sentimenti, non destinati affatto a conclusioni razionali, come avviene per il discorso logico. Il linguaggio poetico che, come scrive Andrea Zanzotto, è qualcosa di sacrale, cerca di "indicare", non arriva a definire e concludere, mostra come nessuna parola può essere la cosa: la rosa è la rosa, ma è anche qualcosa d'altro. E il poeta è colui che sperimenta e entra nella oscillazione dei significati. Non ha nulla di preciso da mostrare, nulla da sistemare in un ordine. Discute con l'imprevedibile, da cui invece rifugge la ragione filosofica. Volgendosi verso il reale, il poeta scopre mille sfumature, è l'umile raccoglitore di briciole della realtà che si affollano attorno alla sua fantasia, innumerevoli segni segreti dell'universo, che emergono dalla ancestrale notte da cui proveniamo. Sono questi segni che sollecitano a comporre parole che ci avvicinano a ciò che ci oltrepassa. E se poi vogliamo tentare di muoverci tra i margini dell'enigma e del mistero, i lettori potranno restare delusi nel constatare che nei miei versi le contraddizioni dell'essere tra Tutto e Nulla, tra ordine e oscurità, tra silenzio e grido, permangono e non liberano dalla inquietudine e dalla malinconia. La complessa sfaccettatura delle parole conferma che si è ben distanti dal pensiero filosofico e contribuisce altresì ad evitare una forma di oracolità, di declamazione di sentenze inappellabili, presenti in certe poesie contemporanee cariche di presunzione, perché dichiarate quasi messaggi degli dei immortali. Ecco perché spesso le mie poesie si chiudono con uno o più interrogativi, che di fatto non attendono risposte, in quanto difficilmente possono averne, risposte comunque destinate tutte a sfuggire dolorosamente. Le liriche qui presentate sono state scritte tra gli ultimi anni del millennio trascorso e i primi del nuovo; possono sembrare monocordi e ripetitive, quasi sempre intrise di una vena sottile di malinconia, ma credo che l'attento lettore saprà cogliere le segrete, diverse, minime, vibrazioni che ciascuna custodisce. (Vincenzo Fiaschitello)

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