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"C'è chi si chiede se, con tutti i problemi dell'umanità, con le pandemie e tutto il resto... parlare di viaggi a che serve? A che serve a chi è impossibilitato a muoversi per i più svariati motivi, inclusi quelli fisici? Chi non va in vacanza che se ne fa di leggere racconti di viaggi altrui? Non è frustrante? Io non la vedo così e penso che anche se non si possa viaggiare in maniera concreta... è possibile farlo almeno con la fantasia, alla maniera antica. Far galoppare la mente verso posti lontani e forse sconosciuti sprigiona un certo entusiasmo misto a curiosità. E se si dovesse leggere invece di luoghi già visti, beh la lettura aiuta a far affiorare quei ricordi. Insomma, viaggiare virtualmente non è poi così brutto...". (Giorgio Càeran)