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"Muschio "verde soffice spugnoso, utilissimo ed anonimo" vorrebbe essere il nostro poeta. Pianta dalle piccole dimensioni ma molto tenace che si sviluppa in posti umidi e superfici dure dove è difficile fiorire: rocce, cortecce, muri, soprattutto quelli scrostati, case diroccate... e per questo a volte può richiamare l'idea di miseria, trascuratezza, abbandono... ma niente di più sbagliato! Il muschio è un elemento boschivo positivo, la sua semplicità e naturalezza ne fanno l'humus ideale per rappresentare la divinità, infatti viene utilizzata come manto erboso per tappezzare il presepio, la natività, humus radicale su cui elevare il tempio, ed inoltre occupa un posto speciale anche nel gergo alchemico dove viene chiamato "oro potabile" per quel suo naturale odore penetrante, quindi non una pianta umile, semplice e poco appariscente ma vitale e resistente con alta valenza simbolica: attraversare il buio e la luce della Vita con la sua indomita resistenza. Ci soccorre anche la poesia che qui si fa canto; nell'orchestra dei suoni del bosco, tra le parole si inseriscono note e si crea una vera e propria sinfonia di crescendo e diminuendo. Armonia e musicalità a sostegno di una rinascita perché da ogni situazione, per quanto distruttiva, ci si risolleva e poi si va avanti illuminati della propria luce". (Nina Esposito)