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Anna fa della sua poesia la chiave interpretativa della realtà, una sorta di ponte di collegamento tra l'essere e il divenire, tra mondo interno e mondo esterno, tra percezione e significato. Ricorrente è il tema dell'amore che ripercorre parte dell'opera: esso è un canto in controcanto che arpeggia nelle corde dei pensieri. Chi ama dal profondo di se stesso ha fame e sete della persona amata e inappagabile è il desiderio di possedere e di essere posseduti. L'amore, se per un verso, è espressione dell'eterno moto dell'anima, per altro verso è percepito come un sentimento inafferrabile che sfugge alla sua stessa illogicità. I versi dell'autrice, incidono il corpo di ogni pagina, come a voler lasciare nelle righe della mente di chi legge, un marchio indelebile. Il pensiero diventa parola, a volte sussurrata, a volte gridata, e la "Dea poesia", "sublime chiave d'amore/ conficcata nell'anima" diviene l'essenza che tinge l'esistenza.