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Anche in questa quarta raccolta di poesie Carlo Sorgia utilizza il sentimento dell'amore nelle sue varie forme e sfaccettature. Da quello carnale a quello nutrito nei confronti dei membri della famiglia e in particolare dei piccoli nipoti, a cui è molto legato. Un ruolo importante è detenuto dal ricordo dei suoi genitori. La natura ha un posto importante nel podio come se il poeta ne fosse pazzamente innamorato. In realtà è proprio così, molte liriche le sono dedicate: un'alba, una giornata uggiosa o ridente, la sponda d'un fiume, il volo dei fenicotteri e il sole che chiude il sipario della giornata. Per non parlare della luna da cui è stregato. Da tutto questo Carlo prende l'ispirazione, nella costante ricerca di voler condividere il più possibile le gioie e le cose belle con i suoi lettori. Anche il vissuto ha un posto in prima fila, e la processione dei ricordi è vasta e gonfia l'anima. Una silloge da leggere d'un fiato per poi tornarci più volte per centellinare e rivisitare i contenuti e godere delle dolci melodie e dei silenti versi che trasudano amore.