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Le poesie di Salvatore (detto "Turi") Coffa, rigorosamente in rima, ora baciata ora alternata, sono scritte in vernacolo avolese e tradotte a fronte in lingua italiana; l'autore sa abilmente riprodurre la rima anche nel testo tradotto. La caratteristica fondamentale dei versi di Salvatore (detto "Turi") Coffa è quello spirito goliardico con cui sa porsi di fronte alla realtà e che si manifesta attraverso una, a volte sottile a volte no, vena umoristica ed una ricorrente passione per il cibo e il mangiare: Quest'ultimo inteso non come atto puramente meccanico, bensì come una vera e propria arte tra le arti. Ed è pure spesso presente su piano diverso, anche se a volte sottinteso, il riferimento al Creatore, al Creato e alla Provvidenza. Risulta interessante la titolazione di ciascun componimento, costituita da un titolo e da un sottotitolo: l'uno e l'altro, infatti, anticipano al lettore il contenuto della poesia, presentandosi, soprattutto il secondo, come una sorta di brevissimo riassunto del testo che si sta per leggere.