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Alessia Di Martile in questi suoi versi ci fa ricordare un Jacques Prévert al femminile del nostro nuovo secolo: secolo in cui il mondo femminile si aggiudica un primato assoluto. "La fine di me" un titolo che non è una vera fine ma una vera rinascita di una donna, una donna che attraverso i versi di quest'opera sprigiona tutto il desiderio di amare finché si è in tempo, prima che il desiderio di un abbraccio sarà tale che daresti qualsiasi cosa per sentirti stringere tra le braccia di qualcuno. Ma l'età degli abbracci è andata, forse perché il tempo dell'amore è sfiorito e non puoi che gridare il suo nome come quel poeta del '900 nei suoi versi dedicata a Barbara, al quale alla fine del tempo non gli rimane che dare del tu a tutti quelli che si amano: "Un homme sous un porche s'abritait/ Et il a crie ton nom/ Barbara" ("Un uomo si riparava sotto un portico/ E ha gridato il tuo nome/ Barbara").