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Quanta sofferenza, delusione, perdita di soldi, quanti rischi, inganni, ci possono essere nell'immigrazione? In realtà i soldi li fa non l'immigrato ma la mafia. La mafia che organizza il viaggio e la mafia che organizza l'accoglienza. Ma perché l'immigrato, pur se turlupinato dal durissimo lavoro nero gestito dalla mafia o se è un randagio mendicante all'uscita dei supermercati, non ammette il suo errore e non torna in patria? Molte volte (come in Siria nel 2017) è la guerra ad impedirglielo e deve aspettare che essa finisca. Altre volte è la paura di mostrare ai paesani (ai fratelli e alle sorelle) il proprio errore specialmente se per partire ha venduto la casa e il pezzetto di terra che avevano i suoi genitori (che si sono svenati per farlo partire) e così l'emigrante in cerca di fortune improbabili, ha tagliato i ponti dietro di sé. "Errare humanum est: persistere in errorem diabolicum!", dunque presto o tardi, come ogni moda, anche l'illusione di una facile immigrazione finirà e anche gli africani procreeranno di meno e raddrizzeranno ciascuno nel proprio paese le sorti della propria società. Del resto quale paese del mondo non deve raddrizzare le proprie sorti?