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Fortunato Bisaccia nacque a Napoli nel 1917: figlio di una nobile vedova e di un cocchiere che non lo riconobbe mai. Crebbe tra Sedile di Porto e il Pendino, tra i dischi di musica lirica della madre e le lezioni di vita del vicolo, pieno di venditori ambulanti. Iscritto al collocamento per tutta la vita, per svoltare il lunario, dopo mille lavori, si fece 'tarallaro'. Con la sua carrozzina/vetrina itinerante hand made, ogni giorno percorreva mezza Napoli, spostandosi dalla Loggetta ai Quartieri Spagnoli, dalla Pignasecca al centro antico. Tutti lo conoscevano e lo cercavano. De Sica lo volle sui suoi set, Eduardo ci chiacchierava quotidianamente, Pino Daniele gli dedicò la sua famosissima canzone. A settantuno anni, dopo oltre mezzo secolo di onorato lavoro, parcheggiò il suo passeggino. Su invito della figlia Nelly, Francesca Saturnino ha raccolto le memorie dell'ultimo tarallaro napoletano e di una Napoli che, forse, non esiste più.