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Carte, tutte le carte di una vita, raccolte nell'arco di quasi sessant'anni, poi per caso rilette, in gran parte cestinate e in parte archiviate. Carte d'identità o, se si preferisce, una storia di carte come si conviene al protagonista che è un giornalista, calato per necessità e comodità nell'era digitale, ma geloso di una storia non virtuale bensì palpabile come si può fare con un foglio A4, con una pagina di un giornale o di un libro. I personaggi e interpreti sono uomini e donne noti o meno noti, soprattutto contano le storie che scaturiscono dagli incontri felici o tragici, da vicende individuali e collettive. Ci sono Pino e Luigi, Gennaro e Ennio, Giancarlo Siani e Mimmo Maresca, Enrico Berlinguer e Giorgio Napolitano, Francesco De Martino e Giacomo Mancini, Ruggero Zangrandi e Pier Paolo Pasolini, Antonio Bassolino e Raffaello Causa, Pasquale Nonno e Antonio Gava, e tanti giovani che, seduti dall'altro lato della scrivania, chiedevano: «Vorrei fare il giornalista». Lui, l'autore, un giorno si trovò ad un bivio: giornalismo o politica? Scelse senza titubanze il primo ma in realtà non ha mai abbandonato la passione per la seconda.