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Quello che avete tra le mani non è l'ennesimo libro sulla pizza. Ma forse il primo libro per la pizza. Perché in questo libro si parla di diritto alla pizza. Diritto in senso tecnico: l'impianto di norme che coinvolge una fattispecie economica e culturale di grande rilevanza, specie nel nostro paese e specie nella città che l'ha creata. E diritto in senso nobile. Diritto come, trascrivo, "potere di assumere un determinato comportamento in funzione dei propri interessi". Il diritto bello, quello che richiama i diritti civili, la dichiarazione dei diritti dell'uomo. La possibilità in nome di. Non ci soffermeremo, dunque, sulle dispute solite: chi la fa meglio, chi l'ha inventata, lieviti madre, lievito sì lievito no, i prodotti a chilometro zero e tutte le parole di plastica che sono state introdotte per complicare, in pessima fede, una storia che non è complessa ma, tutt'al più, intensa. Parleremo di casi. Vicende in cui le due tipologie di diritto (quello che comprende le norme e quello che coinvolge le possibilità) si interrogano, si alternano, si illuminano. A volte si scontrano, altre vanno a braccetto. Parleremo di storie molto note o quasi sconosciute; esemplari, comunque, di come il mondo che ruota intorno alla pizza stia cambiando. Mentre lei, se cambia, cambia poco e bene. E solo quando chi la tratta ha maturato il diritto di farlo. Prefazione di Nicola Graziano.