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Marco Abbamondi, radici ben piantate nelle sue origini, è pronto a scrivere una nuova storia. Il suo viaggio "tangibile", fatto di contaminazioni, umori e sensazioni, parte dall'utilizzo della materia. Come in un viaggio a ritroso nel tempo, alla materia, allo stato naturale, grezzo, generatore del movimento e di tutto ciò che è: presenza e assenza, ordine e caos. Nelle opere del nuovo catalogo dell'artista la materia sembra contorcersi prima di esplodere dal muro verso l'interno della sala: un movimento sussultorio della crosta terrestre prima dell'esplosione e della nascita di una nuova realtà. Una sorta di onda sismica ispirata dalla stessa terra di origine: una terra che è sempre in bilico tra stabilità e instabilità, in cui non vi sono certezze, né fissità, ma un continuo evolversi tra alti e bassi che caratterizzano la stessa storia di questa terra con un movimento ondulatorio.