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Storia di un ladro cresciuto nella Milano della ligéra, la malavita dotata di un codice, fatta di ladri, truffatori, gente del mestiere pericoloso del fuorilegge, che non amavano le armi e preferivano lasciare una buona immagine di sé. Almeno questo è quanto se ne racconta. La storia di Filippo Lucchese, ladro, rivive in queste pagine attraverso un racconto diretto, crudo, velato di malinconia e di nostalgia per un tempo chiuso, finito sotto i colpi della nuova mala e del terrorismo che insanguinarono Milano negli anni successivi al boom economico fino agli anni di piombo. Un io di volta in volta disilluso, incantato, beffardo, quello della voce narrante, e non è solo la voce di Filippo a coinvolgere, sono le cose viste, la città, le persone, i modi che fanno sorridere e anche pensare a tutto quello che si perde nel tempo.