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Il romanzo di Marcello Meneghin è un intreccio di storie vere e di invenzione o meglio di supposizioni. È la ricerca del nome di un assassino. Lo scenario delle montagne trentine che l'autore conosce bene per averci lavorato nel passato, fa da sfondo a un vero e proprio giallo. Ma il romanzo è anche un pretesto per fare conoscere a chi non c'era o non sapeva, cosa voleva dire portare energia elettrica a un'Italia stremata dalla seconda guerra mondiale. Alle figure dei personaggi si alternano figure e nomi di cose, di macchine, di metodi di rilievo topografico e di tecniche di scavo. Un intreccio di immaginario, che si sposa bene alla magia delle montagne, e di pragmatico, concreto.