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Immaginate di educare un ragazzo all'idea che tutte le meraviglie del mondo siano semplici banalità, la sapienza il frutto ovvio di ogni insegnamento, le conoscenze dell'umanità un dato elementare da padroneggiare facilmente. Che cosa diventerà questo ragazzo, isolato dagli altri suoi simili, privo di confronti? Un genio? Un superuomo? Un mostro? Ecco l'inizio de" L'isola degli inganni" di Matthew Phipps Shiel, maestro inglese del fantasy del primo Novecento, acclamato autore de "La nube purpurea". È l'epopea di un giovane fuggito dalla perfezione e precipitato nella cronaca quotidiana. Grazie ai suoi poteri straordinari ha conquistato un tesoro, ma è ancora incapace di padroneggiare i sentimenti. La donna, una donna in particolare, è il suo orizzonte irraggiungibile. Per lei sosterrà ogni prova, temendo sempre di non riuscire a capirla, lui che ha imparato tutto, compreso tutto, esplorato tutto. Così, come un nuovo conte di Montecristo immerso nel sapere, scopre la propria fragilità. La ricerca dell'assoluto, intanto, si trasforma in un'ipnotica storia d'amore.