Tab Article
I "Racconti fantastici dello studio di Liao" di P'u Sung-ling sono uno dei testi più noti della letteratura cinese classica. Completati nel 1679 durante il Regno della dinastia Qing (1644-1911), cominciarono a circolare in forma manoscritta fra studiosi e letterati, suscitando immediata curiosità e interesse. L'originalità dell'opera - che per la prima volta trattava temi, storie e figure appartenenti alla mitologia popolare e alla tradizione orale -, l'eleganza dello stile, le frequenti sferzate satiriche nei confronti della corruzione dei burocrati e della prepotenza di ricchi e potenti, la vivida rappresentazione di un mondo magico, che affonda le sue radici nel profondo della cultura e della "psicologia" dei cinesi e dei suoi legami col mondo degli uomini, ne fecero un libro di grande successo fin dalla sua prima pubblicazione a stampa, avvenuta nel 1766. I Racconti Fantastici dello studio di Liao raccolgono più di quattrocento storie di argomento immaginario e soprannaturale che vedono come protagonisti fantasmi, spiriti-volpe, ninfe, bonzi buddhisti, immortali, animali e piante magiche nelle loro avventurose relazioni con gli esseri umani. La prima - e ancora unica - traduzione integrale in italiano del testo fu curata dal medico Ludovico Nicola di Giura, un intellettuale brillante, curioso e onnivoro, giunto nel 1900 in Cina, dove visse per più di trent'anni ricoprendo cariche ufficiali di grande prestigio e divenendo anche medico della famiglia imperiale.