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Prima e più degli artisti, meglio dei romanzieri, la Storia ha saputo tessere narrazioni fantasiose, trame avvincenti, spiazzanti colpi di scena, sovrapponendo e ricreando continuamente il suo immenso materiale di vicende e personaggi. Narratrice estrosa, ha scritto romanzi gialli e polizieschi, come il raggiro del falso Demetrio, la Congiura delle Polveri, lo Scandalo della collana di Maria Antonietta. Ci ha mostrato come dalle sparse orde di popoli primordiali si siano formate civiltà, cristallizzati Stati, disseminate guerre e stabilite riconciliazioni. E oggi, come una vecchia maestra, ci racconta del nostro passato, del caldo abisso che riecheggia alle nostre spalle e che siamo chiamati, in un modo o nell'altro, a perpetuare. "Questo", scrive Zweig, "era ed è il primo e perenne compito della Storia: mostrare all'individuo il cammino e l'evolversi dell'intera umanità, unire interiormente il singolo a una sterminata serie di antenati, la cui opera è tenuto a completare degnamente".