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Il neurologo e psichiatra americano William White si fece promotore negli anni Venti del Novecento di una nuova psichiatria, che rinunciava ai metodi di cura coercitivi e puramente farmacologici per aprirsi alla dimensione umana della malattia mentale. White persegui questa idea sia con provvedimenti concreti, come l'abolizione della camicia di forza e la creazione di un ambiente più accogliente per i pazienti, sia con la pubblicazione di studi teorici, in cui rifletteva sull'importanza di sviluppare un approccio medico che tenga conto della struttura biologica, del contesto sociale e della storia personale di ciascun individuo. Alcune di queste idee sono raccolte negli scritti presentati qui che permettono di conoscere un autore pressoché assente dagli studi psicologici e medici del nostro Paese.