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A Milano alcune persone spariscono una dopo l'altra, senza lasciare tracce. Gli scomparsi si ritrovano in un edificio misterioso, prigionieri e isolati in diverse stanze, senza sapere il perché. L'unica cosa che ricordano è che sono state rapite e portate in quel luogo, strutturato in camere simili a celle, senza finestre. Le persone, che non hanno alcun apparente legame tra loro, vengono sequestrate una a una, nell'arco di alcuni mesi. All'interno dell'edificio non c'è modo di misurare il tempo, i cicli di giorno e notte scorrono uniformi. Unico riferimento, la cadenza dei pasti, che vengono però somministrati a intervalli irregolari. I carcerati vengono messi in relazione tra loro dal probabile sequestratore, o sequestratori, tramite un interfono, che permette soltanto contatti a due a due, con tempi e modi imprevedibili. I contatti s'incrociano e, man mano, le persone si conoscono, ma sempre e solo a coppie. A indagare sul mistero della catena di scomparse, il commissario Egidio Luponi, poliziotto "all'antica", alla soglia della pensione, che segue il suo "fiuto" investigativo e, passo dopo passo, si mette sulle tracce del colpevole, o dei colpevoli, dei rapimenti. Sulla città, la più europea e all'avanguardia d'Italia, incombe l'ombra di un disegno criminale machiavellico, che sembra non avere fine. Chi può avere orchestrato un piano tanto perfetto, diabolico e indecifrabile? E perché?