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La fiaba di Barbablù è un classico. La troviamo nelle tradizioni orali e filtra tra le maglie della storia, riconoscendo nei personaggi storici realmente esistiti la permanenza della terrificante fiaba di questo uomo ricco che uccideva le mogli appena sposate. Barbara Ferraro riscrive in versi la fiaba, sul filo della traduzione ottocentesca che Collodi fece della fiaba di Perrualt. Le inquietanti e suggestive illustrazioni di Srimalie Bassani completano la fiaba. La scelta di rappresentare i personaggi sotto forma di animali riprende la tradizione classica per cui la capra (Barbablù) è un animale infido e spesso associato al maligno, mentre Occhi di Sole, la sposa, è una volpe, simbolo di furbizia e di astuzia.