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È possibile ripensare oggi il rapporto tra il cinema della Nouvelle Vague e Parigi? Questo volume suggerisce di farlo secondo tre direttrici che invitano a interrogare i paradigmi consolidati. In primo luogo proponendo un ampliamento filmografico che, attraverso la riscoperta di pellicole custodite negli archivi di Parigi, travalica i confini del canone e del novero di autori consacrati. Poi, tramite l'integrazione delle prospettive estetiche con gli approcci socio-culturali che hanno rinnovato la tradizione di studi sulla Nouvelle Vague agli inizi del millennio. Infine, volgendo l'attenzione ai segni di inquietudine che minano l'immagine di una Parigi amata, familiare, misurata a partire da corpi in movimento. Segni riconducibili sia al clima culturale che individua nella città il punto di osservazione privilegiato per analizzare le dinamiche della società dei consumi, sia agli interventi urbanistici che negli anni cinquanta e sessanta mutano drasticamente il volto della capitale, non inferiori per estensione a quelli attuati dal barone Haussmann.