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In questo libro si attraversano le onde abracadabresche di Rimbaud, i varchi di luce abissale di Montale e le latitudini tropicali di Coleridge. Si cammina nei giardini di oleandri di Tagore, lungo i boulevards piovosi di Baudelaire e per i declivi sempiterni di Leopardi. Si incontrano gli occhi simpatetici di Kerouac, i volti scavati dal lager di Levi e gli arcobaleni - bambini di Garcia Lorca. Si odono le arpe celesti di Keats, i flauti crepuscolari di Thoreau e i lupi nell'aurora di London. Con quest'opera, vincitrice della dodicesima edizione del Premio nazionale Alberoandronico, l'artista e psicologo Nicola Perasso promuove una vera e propria psicoterapia attraverso il viaggio poetico, al termine del quale si può forse percepire il bacio interplanetario di Neruda o sperimentare l'infinitudine di Novalis.