Tab Article
Una silloge di trenta poesie originata dalla rilettura di fotografie create dall'autore e dall'osservazione del mondo circostante. Spesso la fotografia è complice e contribuisce alla stesura di versi poetici di Carlo Di Biagio. Le sue prime raccolte, così come le successive, sono spesso figlie di una rivisitazione di click precedentemente scattati. E l'autore sembra divertirsi in questa sua riosservazione di immagini, che lo porta a inventare personaggi e situazioni quotidiani, dipinti con gli abiti della sua fantasia. Altre volte è invece il pensare "libero da scatti" a far emergere in lui riflessioni che si convertono poi in poesia. Immancabili, nelle sue poesie, le allusioni e i riferimenti a Roma, la città in cui ha sempre vissuto, sebbene le sue origini siano abruzzesi. E così accade di imbattersi in vicoletti, piazze, fontane che l'autore canta come a volersi sdebitare per il tanto di bello che questa città continua a offrire agli occhi di chi la voglia gustare.