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Meglio di chiunque altro, la Camorra ha saputo sfruttare la globalizzazione e i nuovi meccanismi dell'economia mondiale espandendosi di paese in paese, di continente in continente. Snodo cruciale di questo mercato è la Catalogna, in particolare Barcellona, città divenuta quartier generale di numerosi boss camorristi che da lì controllano le rotte della droga proveniente dal Sud America e dal Marocco, destinata al mercato europeo. Ma non solo. Barcellona e la costa Brava offrono comode latitanze e tante possibilità per riciclare il denaro sporco, investito in redditizie attività commerciali i cui frutti, come in un circolo vizioso, andranno ad alimentare le attività illecite: "In una società come la nostra, prigioniera del primato dell'economia, l'illecito e ciò che è reato si camuffano sotto le vesti dell'attività economica produttiva, acquisendo così un nuovo aspetto e con esso una nuova e mendace legittimazione". Le indagini delle forze dell'ordine, imbrigliate da leggi inadeguate e confinate nelle frontiere nazionali, vittime del lento coordinamento tra polizie e apparati giudiziari europei, quasi non hanno potere per combattere l'immensità del crimine organizzato. Almeno fino a quando i governi, le istituzioni e la società non decideranno che la lotta alla criminalità organizzata deve essere un obiettivo primario. Affinché questo accada, il primo passo da compiere è svelare questo vasto mondo ancora troppo in ombra. Prefazione di Gigi Di Fiore.