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Pubblicato per la prima volta nel 1905, "La casa della gioia" è un romanzo intenso che con cinica ironia e grande finezza psicologica smaschera le ipocrisie e il vacuo egocentrismo della nuova aristocrazia del denaro e della finanza nell'America del primo Novecento. Edith Wharton racconta il New England di Wall Street attraverso la vicenda di Lily Bart, giovane donna, orfana di una ricca famiglia caduta in disgrazia, che cerca di ritagliarsi un posto nel bel mondo. Abituata dalla prodigalità della madre a un'esistenza agiata e sontuosa, Lily si ritrova appena diciottenne in balia dei capricci di una ricca zia che non ha a cuore il suo futuro e dal cui giogo economico può sperare di emanciparsi solo attraverso un matrimonio di convenienza. Tuttavia, incapace di arrendersi a compromessi che sente estranei al suo spirito, la giovane rifiuta ogni proposta, ritrovandosi sempre più dipendente da amici e corteggiatori per mantenere il proprio stile di vita. La progressiva rovina di Lily, prima esposta come una raffinata attrazione ai ricevimenti mondani, poi vittima della maldicenza ed emarginata da quello stesso ambiente che l'aveva accolta, fornisce alla Wharton l'occasione di svelare con acume e intelligenza come la casa della gioia, che alletta con le sue mura dorate e la promessa di una vita comoda, inghiotta e consumi crudelmente i suoi abitanti.