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Madame Isabel è L'Espagnole, anziana vedova che affitta camere per garantirsi la sopravvivenza in una Bruxelles multietnica e piovosa. Una mattina d'inverno, nella sua palazzina in mattoncini rossi, giunge Maddalena a occupare l'ultima stanza libera, in mansarda. La casa di Isabel è un luogo sospeso in cui giovani di passaggio portano le storie di una migrazione reversibile, fatta di opportunità da godere e da sfruttare. Isabel osserva le loro vite in transito, gli amori fugaci, la ricerca del loro posto nel mondo, mentre Maddalena, appena sbarcata in Belgio, ascolta i suoi racconti della fuga dalla Spagna di Franco, di un'Europa colma di frontiere, di un villaggio dove i minatori del vecchio continente hanno condiviso la durezza dell'essere migranti, nelle Fiandre del secondo dopoguerra. L'avventura migratoria è cordone ombelicale che unisce Isabel ai suoi ospiti, ma è l'amicizia - quella fra le mogli dei minatori di Genk e quella che sboccia in una casa alla periferia di Bruxelles - il panno di fondo su cui Maddalena tesse e fila i frammenti della vita di Isabel. L'Espagnole è una dichiarazione d'amore per la tenacia con cui le donne migranti affrontano l'indefinitezza del vivere altrove.