Tab Article
I beni di questo mondo (ultimo romanzo pubblicato in vita da Irene Némirovsky, è apparso a puntate nel 1941 come "romanzo inedito di una giovane donna", sotto pseudonimo per aggirare i divieti delle leggi razziali) è ambientato tra gli anni '10 e '40 del secolo scorso, in una Francia stanca e angosciata in cui soltanto i bambini spalancano gli occhi curiosi e i sogni sono quelli di una minestra servita in tavola, della famiglia riunita, l'amore, gli affari e un po' di tempo ancora... Attraverso la narrazione, ora ironica ora emotivamente coinvolta, delle vicende quotidiane di Pierre e Agnès, che, sposatisi per amore, mettono al mondo dei figli, li vedono crescere, subiscono la montata della follia nazista, vengono separati dalla guerra per poi alla fine inaspettatamente ricongiungersi, prende gradatamente forma dentro di noi un'immagine del nostro stesso passato, che va poi ad occupare il suo posto nell'album delle generazioni. Guardandola ed entrando nel suo mondo, ci scopriamo così in realtà radicati nel nostro. Con la capacità tutta femminile di parlare dei grandi temi dell'esistenza, la trina delicata disegnata da Irene Némirovsky si rivela non solo un avvincente affresco della condizione umana, ma una modalità potente di interrogazione su ciò che rende gli esseri umani tali: la saggezza non si riceve, bisogna scoprirla da sé dopo un percorso che nessuno può fare per noi, né può risparmiarci.