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Rinvenuto fra le carte riposte in una valigia che la figlia Denise aprirà solo molto più tardi, "Suite francese" di Irène Némirovsky è un grandioso affresco della Francia nei primi tempi dell'occupazione nazista. Nelle intenzioni dell'autrice, le parti a noi giunte ("Tempesta in giugno" e "Dolce") avrebbero dovuto costituire i primi due movimenti di un ampio poema sinfonico, ma il progetto rimase incompiuto. In "Tempesta in giugno" assistiamo alla tragica fuga dei parigini di fronte all'avanzata tedesca; davanti ai nostri occhi, emerge un'umanità stravolta, resa folle dalla fame, la paura e lo sfinimento, che si divide in prede e predatori e in cui il panico sopprime tutto ciò che non è istinto, fremente impulso animalesco della carne. Con "Dolce", l'occhio della scrittrice si posa sulla passione impossibile di Lucile e di un ufficiale tedesco, condannata a restare per sempre tale perché l'uomo e la donna che in altre circostanze avrebbero potuto amarsi sono stati invece gettati dal fiume della storia su sponde opposte e divise.