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Dalla prefazione di Franco Favata: "È pensabile che Giacomo Giannone, accingendosi a preparare questa nuova silloge poetica, abbia avvertito, come stimolo dominante e leitmotiv ispiratore, il senso dell'incessante trascorrere dei giorni. Lo stillicidio, lento e inesorabile, dei tanti momenti della vita si configura infatti come l'ordito unificante della raccolta che ripropone alcune composizioni datate perché lontane nel tempo accanto alle tante altre della più recente produzione dell'autore. Selezionate, le prime fra le più care alla sua sensibilità, segnate queste ultime da quotidiana amarezza, acuta e sofferta. Giacomo Giannone - poeta ormai ottuagenario [...] - sa bene che il tempo è un dio beffardo che corre e vola lasciandosi alle spalle una scia nebulosa di frammenti a cui l'uomo, di tanto in tanto, ama volgere lo sguardo per rintracciare le orme lasciate sul sentiero del proprio cammino e rivivere come ricordi".