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In Occidente, com'è stato riconosciuto da più parti autorevolmente, si affronta una «notte della fede» epocale e collettiva riguardante il cristianesimo. Soprattutto una «notte di Dio», dal momento che sempre più persone dichiarano di non riuscire a credere in lui, anche tra coloro che lo desidererebbero intensamente. Molti sperimentano, con un'evidenza che appare insuperabile, l'assenza di Dio, il suo silenzio e la sua invisibilità, il suo non intervento di fronte agli orrori della storia e alle sofferenze umane. Questo libro propone un'ipotesi di fondo: e se ciò si trasformasse, da motivo di ateismo, agnosticismo, indifferenza, nell'argomento più plausibile per rendere credibile la fede? L'autore concorda con quanti sono convinti che l'attuale secolarizzazione, come ogni crisi nella storia, possa diventare un'alba nuova per una fede sempre più matura e adatta ai tempi. Un libro provocatorio che apre interrogativi stimolanti, offrendo delle piste per certi versi inedite che potrebbero rivelarsi per il lettore affascinanti e liberanti.