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Una cucina basata su ingredienti dai risvolti antisociali come l'aglio e la cipolla... Una cucina vicina a quella dei nostri antenati, libera dai pregiudizi della cucina "puritana" o della cucina moderna che vanno tanto alla moda, soprattutto nei canali TV. Oggi al contrario, con questa pubblicazione vi vogliamo raccontare e suggerire una cucina più contadina, naturale, ricca di sapori e soprattutto ricca di odori, quelli più marcati e forti! Forse a qualcuno questa potrebbe sembrare una cucina più rozza... Ma non è così, è solo più semplice e forse un poco più pesante. Spesso quanto più gli odori sono forti, tanto più i sapori sono intensi. Nella "Cucina Antisociale", daremo la precedenza assoluta quindi agli odori, ed ai sapori marcati, troppo spesso bistrattati, misconosciuti in nome di una malintesa civiltà cicisbea del profumo. Ci riferiamo alla cucina di allora che aveva un gusto totalmente diverso da quello attuale. Vogliamo sottolineare le abitudini di certe popolazioni orientali che ancora oggi utilizzano una cucina basica più vicina alla natura, genti che ancora oggi sottolineano il loro gradimento per i cibi con rutti ed efflazioni, come cinesi o gli arabi. Usanze poco gradite ai nostri costumi ma normali nella loro cultura. Allora se siete pronti iniziamo descrivendo gli elementi base della "Cucina Antisociale", vale a dire: aglio, cipolla, cipolloni, lampascioni e porri. Cavoli, verze e broccoli. Fagioli, fave, ceci, lenticchie e altri legumi. Rape, rafano, scorzonere, raperonzoli, ravanelli e il mitico cren. Peperoni, peperoncini, friarielli e papriche. Salse piccanti e salse forti quelle che a volte fanno fin lacrimare. Cetrioli, cetriolini, sottaceti, melanzane e chi più ne ha più ne metta.