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Un misterioso personaggio, Franz, irrealisticamente proiettato nel 2088, presenta se stesso come uno Studente di Belle Arti a vita o un "artista da vecchio", affrontando in una serie di ricordi del periodo 2000-2020 vari temi fra i più disparati, dall'assistenza agli anziani allo stalking condominiale, dalla litigiosità quotidiana ai rapporti con gli avvocati, dalla depressione alla solitudine, dall'antiquariato e dal modernariato all'animalismo, dall'ambientalismo alla sovrappopolazione, dalla letteratura ai viaggi circoscritti in Italia, dalla fantascienza alla politica, dall'associazionismo a internet, dalla ginofobia all'antropofobia. Narrazioni, da brevissime a lunghe, suddivise in quattro parti: "racconti" [2000-2020] - "scatole vuote" [2006] - "viaggio" [2008-2009] - "Luna Park" [2020]. Le ultime pagine, iniziate con una lode del "collezionismo di libri illustrati, soprattutto per ragazzi, del primo Novecento", trascolorano in cupe visioni di morte, quasi per sperimentare un neo-gotico, soprattutto come una testimonianza dell'interesse dell'autore, in questa prosa sincopata, per il fantastico del sogno e dell'incubo e per le inquietudini serpeggianti nelle riflessioni neglette intorno al nonsenso della vita.