Tab Article
Guido Tolomei è un uomo in fuga. Fugge dalla vita "normale" rappresentata simbolicamente dalla sua famiglia, da sua moglie Giulia, che vorrebbe sostituire sempre con surrogati d'amore ma da cui non sa veramente fuggire; dai figli Luna e Antonio, dei quali condivide solo le corse al bagno ogni mattina; dai suoi amici Paolo e Marco, che usa solo per le sue esigenze senza dare nulla in cambio; dal suo lavoro, dalla depressione e da tutto ciò che lo circonda. Fugge perché è lui al centro del suo mondo e tutto deve girare intorno a lui. Ma improvvisamente questo elastico si spezza, complice un evento traumatico che gli svela una verità che neanche il suo "libro delle cose del mondo" avrebbe potuto contenere: che gli "altri" esistono come "persone" e non come oggetti da usare per nutrire il proprio io e le sue fughe. "Un generoso immorale" si trasforma così da racconto di una fuga perenne a quello di una resurrezione unica, attraverso storie di vita "normale" che hanno come protagonisti personaggi "eccezionali": noi, come "persone".