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Già il dente era avvelenato con il Covid: colpevole, oltre tutto il resto, di aver fatto saltare per due anni di fila il giro in moto con l'Allevamento dei Pirla, i suoi amici di sempre. Poi, improvvisamente, il Corona (termine latino traducibile con la parola assedio) Virus diventa, da argomento di cronaca, uragano che sconvolge il quotidiano: costringendo il protagonista, nel crescendo drammatico di una discesa agli inferi, nella rianimazione di un ospedale. Ci si affaccerà così su regioni normalmente precluse ai vivi, dove il dialogo tra cielo e terra diventa aiuto insperato e unico antidoto contro la paura e la tentazione dell'abbandono. Alla fine è la memoria a liberarlo dall'assedio, a riportarlo a casa: quella casa è l'uomo, il sopravvissuto, ora fortemente conscio della propria fragilità, del cambiamento che trasforma chiunque abbia visto la fine, propria e degli altri, da vicino.