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La natura prevalentemente funeraria dei ritrovamenti e la straordinaria ricchezza delle testimonianze archeologiche recuperate, frutto di scavi condotti principalmente tra gli ultimi decenni del XIX e i primi anni del XX secolo, rendono lo studio dei sepolcreti un campo d'indagine privilegiato per ricostruire i principali aspetti della Bologna etrusca. Questo lavoro è dedicato ai nuclei di tombe messi in luce nella seconda metà dell'Ottocento da Antonio Zannoni nei terreni De Luca e Battistini, posti nell'area occidentale della città dove, a partire dall'epoca Villanoviana, si sviluppò uno dei principali poli funerari della Bologna etrusca: 125 sepolture inquadrabili nell'orizzonte cronologico e culturale della cosiddetta "fase Certosa", cioè tra il VI secolo a.C. e la progressiva occupazione gallica dell'Etruria padana, ora edite integralmente. I dati emersi dallo studio permettono non solo di ricostruire i vari aspetti dell'organizzazione dello spazio e del rito funerario, ma anche di riflettere sull'articolazione sociale, le peculiarità culturali e ideologiche di questa comunità, offrendo al contempo un articolato quadro della produzione artigianale di questo periodo.