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L'Istria raccontata da Biagio Marin, Chioggia narrata da Giovanni Comisso e la vocazione "modernista" dell'entroterra veneziano sono gli oggetti di studio di questo saggio di "geografia umanistica", una disciplina che fonde l'approccio scientifico a quello letterario per indagare le ragioni profonde del nostro essere "a casa", del nostro sentirci radicati in una località. L'uomo infatti modifica l'ambiente non solo con il suo lavoro, ma anche attribuendo a quell'ambiente particolare significati emotivi: i poeti e gli scrittori locali, attenti al paesaggio e alle emozioni che esso suscita, consentono quindi di comprendere come quei significati e sentimenti diventino patrimonio comune.