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Descrizione e desiderio sono i due poli entro cui s'inscrive l'esperienza che E. T. A. Hoffmann, uno dei massimi scrittori del fantastico ottocentesco, fa della pittura antica e moderna. Raffaello e Salvator Rosa, Bosch e Van Dyck, la pittura di paesaggio fiamminga e la pittura sacra italiana costituiscono il canone implicito della sua narrativa. Attraverso un'analisi delle modalità di descrizione dei quadri nelle principali opere narrative di Hoffmann e la ricostruzione delle loro fonti visive, questo saggio ci restituisce una galleria immaginaria di figure che possono essere considerate protagoniste viventi dell'immaginario moderno e che hanno condizionato tutta la narrativa fantastica dell'Ottocento europeo.