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Più che una silloge di liriche, "Parole di pane" è un "cantico" di tono elevato, un inno alla sacralità della vita: nel suo farsi e nel suo divenire; e, dunque, come un cantico va ascoltato e rielaborato nella parte più profonda dell'animo. È un libro compatto, solido e necessario: compatto perché si tratta del diario di un anno di viaggio abbarbicato alla paternità; solido perché poggia su valori etici e bioetici puri e imprescindibili e su una sapienza letteraria robusta; necessario perché colma una lacuna nel panorama letterario nel focalizzare l'attenzione su una manifestazione dell'amore ben poco cantata: quella di un padre per il proprio figlio.