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Alcuni poeti triestini, raccolti in un ideale cenacolo, offrono il loro commentario a liriche immortali. La passione è rivisitata nelle varie declinazioni, dal desiderio più carnale alla scoperta di un completamento, ritrovamento di sé nell'altro, uno specchio. Il volume parte dalle origini della poesia europea - Dante e la poesia trobadorica - per approdare alla modernità. I trovatori sono testimoni del movimento cataro, spietatamente stroncato in Occitania. Dante Alighieri fu loro filiazione. In alcuni sonetti Shakespeare esprime l'equazione fra amore ed eternità. Risaltano diverse poetesse rinascimentali: Gaspara Stampa, Teresa d'Avila, Isabella Morra, assassinata dai fratelli per un'amicizia o una sua sospetta relazione con un cavaliere. La vicenda ripropone il tema brutale del femminicidio. Ada Negri è riscoperta nell'erotismo panpsichista. Il tormento amoroso di Leopardi e Pascoli è fecondo di meditazioni sul senso del vivere e del morire. Drammatico il Kipling antimilitarista. La funzione conoscitiva del piacere è tema dominante in d'Annunzio. In chiusura i poeti triestini propongono le loro liriche.