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"Il castello" l'ultimo romanzo di Franz Kafka, iniziato e abbandonato nel 1922, è il primo dei suoi lavori a essere tradotto in inglese nel 1930. Cupo, misterioso e profondo, esso racconta la storia di "K.", un agrimensore la cui richiesta di ottenere ulteriori istruzioni viene perennemente disattesa. Perlustra di continuo il perimetro fra sogno e incubo, villaggio e castello, logica e significato. I primi lettori furono sbalorditi dal flusso "astruso e sconcertante" dei suoi periodi "sconnessi e privi di direzione", inconsapevoli che la formulazione di questo "cruciverba senza schema" era in realtà destinato ad avere un'infinita rilevanza nel ventesimo secolo. "È come un folle fumetto", scrisse un critico dopo qualche anno. L'adattamento grafico di David Zane Marowitz e Jaromír 99 rende viva e attuale questa osservazione.