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"Viaggiatori distratti" è un lavoro prodotto negli anni, partendo da luoghi fisici visitati per poi giungere ai luoghi del nostro io, ai luoghi dell'anima, ai luoghi dei ricordi che l'autore condivide col lettore, ai luoghi dove sono assiepate domande esistenziali e tematiche sociali dei giorni d'oggi. Un viaggio che ci proietterà nei luoghi incantati della penisola arabica, ma che al tempo stesso tratterà la tematica del ruolo ancora confinato della donna in quel che potremmo definire il "burqa occidentale"; un viaggio che perlustrerà i luoghi dell'odio e del dolore, toccando Auschwitz fino ad arrivare a Sarajevo; un viaggio che riscoprirà negli USA la vera essenza dell'amicizia e a Gerusalemme una pace, o almeno una tregua, con un difficoltoso rapporto con Dio. Un viaggio che esplorerà quell'incantevole angolo di paradiso della scuola popolata dai bambini; un viaggio che ci farà assaporare il tema da sempre più caro al genere umano: l'amore. Sono questi e tanti altri i temi di spunto che l'autore senza peccare di presunzione, osa proporre al lettore che si accinge a sfogliare le pagine della sua opera, ma tenendo fisso in mente quesiti ai quali appare sempre complicato dare un'univoca riposta: "Ma in fondo cosa è mai un viaggio? E un viaggiatore? Non siamo forse eternamente viaggiatori distratti in quel che gli uomini chiamano vita?".