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La nazione vive un profondo periodo di crisi economica, sociale e politica. La classe al potere, in grande difficoltà, decide di affidare la guida ad un uomo non più giovane, ma amato dalla gente, sperando in questo modo di procrastinare le riforme e mantenere i propri privilegi. Egli, invece, si dimostra rivoluzionario e con abile saggezza porta ad un veloce e sostanziale cambiamento. Le sue riforme sono fuori dal comune, superano la logica e le aspettative dei politici e questi, resisi conto che la situazione sta mutando, provano a sbarragli la strada. Ma egli non è un essere comune e, grazie alla forza ed al silenzio che la Montagna gli ha donato, apre le porte al cambiamento sociale. Alla gente, a tutti noi, la responsabilità di proseguire su questa strada.