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La stanza, unità minima dell'architettura, è lo spazio domestico per eccellenza, "onnipresente" nei testi teatrali: in questo spazio, piccolo o grande che sia, si sviluppano, infatti, le storie di uomini e donne, di genitori e figli, di amanti, di traditori, di servi e padroni ecc. Le stanze presenti nei testi teatrali spesso sono vere e proprie protagoniste dell'azione, al pari dei loro "inquilini attori": esse, inoltre, sono già ampiamente "manipolate" dagli autori che le offrono allo spettatore non solo, nella loro dimensione di realtà spaziale e domestica (costruite nella narrazione attraverso descrizioni più o meno dettagliate), ma anche nella loro dimensione significante (animate attraverso una partecipazione attiva dello spazio della stanza allo sviluppo drammaturgico). La traduzione scenica del complesso e articolato rapporto che il personaggio "vive" con la sua stanza non può, però, essere affidata alle sole parole ed alle dinamiche delle azioni fisiche che si sviluppano tra gli attori: