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Ottobre 1964. Le strade dei Clifton e dei Barrington corrono parallele, segnate da un susseguirsi di colpi di fortuna e disavventure, scherzi del destino e imprevedibili giochi di potere. Quando il viaggio inaugurale del Buckingham, il piroscafo della compagnia di navigazione Barrington, viene funestato da un attentato dell'IRA, Emma Clifton deve vedersela con i membri del consiglio d'amministrazione che vorrebbero le sue dimissioni, prima fra tutte la perfida Virginia Fenwick, disposta a qualunque bassezza pur di vederla fallire. Harry, intanto, ha appreso dal suo editore newyorkese di essere stato nominato presidente della sezione inglese di PEN, l'associazione di scrittori che si propone di promuovere la letteratura nel mondo, e non si lascia sfuggire l'occasione per lanciare una campagna per la scarcerazione di un autore russo il cui unico crimine è aver scritto un libro in cui racconta cosa significhi lavorare per Stalin. Non immagina certo che quella nobile iniziativa metterà in pericolo la sua stessa vita. Giles Barrington, che è diventato ministro, aspira a una carica ancor più alta... Finché un viaggio non ufficiale a Berlino non si trasforma in un disastro diplomatico che mette a repentaglio la sua carriera. E la causa di tutto, ancora una volta, è il suo vecchio avversario, il maggiore Alex Fisher. Questa volta, però, chi sarà il vincitore? A Londra, nel frattempo, Sebastian Clifton, il figlio di Harry ed Emma, si sta facendo un nome alla banca Farthing, e ha deciso che è arrivato il momento di mettere su famiglia. Ma trova sulla sua strada lo spregevole Adam Sloane, un collega a cui interessano due sole cose nella vita: fare carriera e distruggere Sebastian. E non si fermerà di fronte a nulla finché non avrà raggiunto il suo scopo. Quinto capitolo della saga dei Clifton.