Tab Article
Flushing Meadows, settembre 1981. Björn Borg, l'imperturbabile svedese diventato il più ricco e famoso tennista della storia, perde contro il suo giovane rivale John McEnroe nella finale degli US Open. Dopo l'ultimo colpo che finisce oltre la linea di fondo, Borg si avvicina alla rete, stringe la mano di McEnroe in silenzio e abbandona per sempre il gioco che aveva dominato per l'ultimo decennio. Nessuno se ne rese conto, all'epoca, ma quel giorno segnò una svolta epocale nella storia del tennis. Ripercorrendo le fasi salienti del torneo, Stephen Tignor ricostruisce la vita e la carriera degli uomini che hanno reso memorabili quei giorni: lo svedese soprannominato "Ice Borg", che sotto una facciata gelida nascondeva in realtà un temperamento focoso, e John McEnroe, il genio tormentato destinato a scalzare il suo stesso idolo dal piedistallo. Ma anche Jimmy Connors, il mancino ribelle figlio di operai che affrontava ogni partita come fosse una guerra e che divenne l'antieroe più amato dal pubblico; Ilie Nastase, l'irriverente rumeno dal comportamento spesso eccentrico e trasgressivo; o Vitas Gerulaitis, l'affascinante newyorkese, assiduo frequentatore dello Studio 54, che era amico di tutti loro; fino a Ivan Lendl, il robot cecoslovacco che dominò il tennis del decennio successivo. Rivali sul campo ma spesso anche nella vita, questi uomini sono stati gli indimenticabili protagonisti del decennio che ha traghettato il tennis nell'età moderna.