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Fra le fantasticherie che la tomba di Nina, una ragazza morta a Venezia il 29 gennaio 1886 all'età di venticinque anni, aveva suscitato, c'era la convinzione che ?echov l'avesse notata, durante uno dei suoi viaggi a Venezia. Le date erano compatibili e, in più, fra le scarse informazioni che quel monumento funebre forniva, c'era un nome, Nina, e una scritta che a lei si riferiva come " figlia di un generale". Come non pensare ai due capolavori di Anton Pavlovi?, "Il gabbiano" e "Tre sorelle"? Mi sembrava ingiusto che la sua memoria cadesse nell'oblio, come è destino di milioni e milioni di persone che, come Anton Pavlovi? fa dire ad Andrej nel quarto atto delle "Tre sorelle", "mangiano, bevono, dormono, poi muoiono" senza lasciare una traccia, né un ricordo.