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L'ascesa della Cina sulla scena globale rappresenta uno degli eventi più significativi della nostra epoca. Ma in Occidente il ruolo trainante di alcuni imprenditori privati che hanno letteralmente ridisegnato lo scenario dei rispettivi mercati a livello nazionale e globale è ancora sottostimato, quando non del tutto misconosciuto. Fra queste figure pionieristiche spicca Ren Zhengfei, fondatore e leader di Huawei. Nato in una regione rurale, avviato alla carriera nel genio militare, Ren Zhengfei fonda Huawei più che quarantenne, dapprima semplicemente assemblando componenti per centralini analogici destinati alle immense aree rurali in Cina, allora ancora largamente prive di rete telefonica. La competizione con grandi players occidentali, come Ericsson, Siemens e Alcatel, che allora dominavano la scena delle telecomunicazioni nel paese, la necessità di colmare un divario tecnologico che inizialmente sembrava insuperabile, l'avvento del digitale come svolta determinante nella storia della compagnia, sono tutte tappe che hanno forgiato una filosofia manageriale insieme ammirata e temuta, una cultura di «lupi», secondo l'espressione dello stesso Zhengfei, caratterizzata da «sensi acuti, indomabile aggressività e spirito di squadra». Oggi Huawei è un gigante con oltre 150.000 impiegati in tutto il mondo e Ren Zhengfei, noto per la sua natura schiva e per il suo approccio concreto, è di fatto uno fra i business leader più stimati sulla scena planetaria. Questo libro è un'occasione preziosa e ancora rara per guardare dentro al miracolo economico cinese, alle forze reali e alle intelligenze che lo stanno plasmando.