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Per la medicina ufficiale l'autismo "nasce" nel 1943, anno in cui Leo Kanner per primo descrisse e provò a sistematizzare i tratti che accomunavano le persone autistiche. L'intuizione di Kanner ha molto giovato alla comprensione della vita delle persone con autismo, fino ad allora mai diagnosticate o identificate come tali solo in età adulta. Non è un caso che, negli ultimi settant'anni, la "diagnosi retrospettiva" su personaggi famosi sia diventata quasi un genere letterario a sé stante. Le vite e il genio di Isaac Newton, Lewis Carroll, Michelangelo Buonarroti, Charles Darwin o Albert Einstein, solo per citarne alcuni, sono stati ricondotti a varie forme di autismo o Asperger, e oggi la stampa quotidiana sembra quasi voler giustificare il talento e l'ossessiva concentrazione di Lionel Messi con una diagnosi di lieve autismo. In questo libro, sotto la regia di Paolo Cornaglia Ferraris, sei scrittori raccontano di neurodiversi, tra cui Wolfgang Amadeus Mozart, Simone Weil, Richard Feynman, da un punto di vista privilegiato: quello di chi avverte percezioni visive, uditive, olfattive, tattili epicritiche e cenestesiche, e persino il dolore fisico e psichico, in modo simile a quanto capita alle persone nello spettro autistico. Nessuno degli autori ha la Sindrome di Asperger, ma ognuno di loro è Asperger.