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La creatività dello Spirito santo suscita, in ambiti e tempi diversi, modalità differenti di vivere l'esperienza cristiana. Costante però è il riferimento a Cristo, cercato e riconosciuto come l'unico e indiscusso Maestro, del quale farsi discepoli. Così ogni santo manifesta la propria personale capacità di incontrare Gesù e di abbandonarsi al suo amore, che dà senso al vivere e al quale desidera restare fedele nelle piccole e grandi vicende quotidiane. Questa è la connotazione fondamentale che si ritrova in tutti i santi, quali che siano la loro età, lo specifico del loro vissuto e il modo proprio di ciascuno di realizzare le scelte della vita. Donne e uomini, giovani e anziani, coniugati o no, consacrati o laici comuni lasciano sempre intravedere le caratteristiche dell'uomo «spirituale», al quale Moioli ha dedicato uno studio, intenso e profondo, riuscendo a metterne bene in luce i tratti teologici fondamentali. Appare così con chiarezza, in tutte le figure analizzate, il gravitare verso l'unico centro, Gesù di Nàzaret, incontrato nel medesimo luogo della fede che è la Chiesa, dalla quale e nella quale anche i santi hanno imparato a essere cristiani.