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Ben poco si conosce della biografia e della personalità di Giacomo Filippo Opicelli, docente di Sacra Eloquenza presso il Seminario milanese di Porta Orientale. I suoi Monumenta Bibliothecae Ambrosianae ne documentano tuttavia in modo vivido il rapporto intenso con la figura di Federico Borromeo e l'entusiastica adesione al suo progetto culturale pro Ecclesia et civitate che prese corpo nella fondazione della Veneranda Biblioteca e del Collegio Dottorale. L'opera di Opicelli infatti oltre e ben più che semplice narrazione storica - la più antica - di tali eventi è un mélange di elogio e di racconto romanzesco, di ekphrasis e di digressioni erudite, di punture polemiche e di accenti lirici; è, nel suo complesso, un solenne tributo, aere perennius, all'avverarsi di un'idea di respiro sensazionale e di altissima lungimiranza: «Noi dunque, che ci abbeveriamo alla sublime dolcezza del medesimo cielo e della medesima patria, sebbene inadeguati all'altissimo debito contratto, ritenemmo giusto ciononostante ricompensare un beneficio, il cui ricordo svanirà solo quando potrà estinguersi ciò che è immortale, stendendo la presente opera, nella quale descriveremo la Biblioteca stessa e i provvedimenti presi in merito ad essa nel corso del tempo, a patto di preporre a ciò notizia di alcune decisioni che la mente provvida di Federico seppe saggiamente prendere e, una volta prese, realizzare con ammirevole energia e applicazione agli studi, sicché esse, portate a termine e compimento in ogni loro aspetto in breve tempo, risplendessero mirabilmente a gloria dell'eterno Dio e per il bene comune» (pp. 5-6). A distanza di quattrocento anni esatti dalla pubblicazione dei Monumenta, l'Ambrosiana ne propone qui la prima traduzione integrale. Massimo Rivoltella insegna Letteratura Latina presso le sedi di Milano e di Brescia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. È membro fondatore e accademico della Classe di Studi Greci e Latini dell'Accademia Ambrosiana.